E’ stata depositata una interrogazione a risposta scritta indirizzata all’assessore alla Sanità Angelo Montemarano da parte del Vice Presidente del Consiglio regionale On. Gennaro Mucciolo “per una migliore e più rispettosa ripartizione dei fondi regionali in materia di spesa farmaceutica” a tutela della fascia debole costituita “dai cittadini malati e bisognosi di cure”.
“Il Servizio Sanitario Nazionale – scrive Mucciolo a Montemarano – assegna il 13.7% del fondo sanitario nazionale all’assistenza farmaceutica. Il tetto di spesa farmaceutica nazionale pro capite ammontava, per l’anno 2006, a 218 €; alla luce del dettato della nuova Legge Finanziaria, non è legittimo ipotizzare sostanziali variazioni. In Campania alcune ASL non raggiungono, quindi non superano, tale budget (l’ASL Sa/3, ad esempio), a fronte di altre che invece superano, in varia misura, tale limite.
Con deliberazione n. 1843 del 9 dicembre 2005 la Regione Campania intese adottare misure di contenimento della spesa sanitaria, programmandone una riduzione del 18% in tre anni, basandosi sui bilanci 2004 di ciascuna ASL. Ne consegue che tale direttiva, meccanicamente applicata a tutte le ASL campane, non consente alle più virtuose (quelle che hanno mantenuto anche nel 2004 il bilancio sotto i limiti di sforamento) di garantire i livelli essenziali di assistenza farmaceutica così come richiesto e disposto dalla normativa nazionale. Si prospetta quindi una non uniforme dispensa dei presidi farmaceutici per gli utenti del SSN a causa dell’applicazione di un principio ingiusto e discriminatorio tutto a danno di quelle ASL che finora hanno rispettato e non superato il budget annuo previsto. Per queste ragioni chiedo che venga rimodulata la delibera regionale n. 1843 del 9 dicembre 2005 al fine di armonizzare i tetti di spesa farmaceutica fra tutte le ASL campane”.
Fuori dall’ufficialità dell’interrogazione, Mucciolo aggiunge: “La delibera 1843 fu un errore in quanto, di fatto, promosse chi aveva speso allegramente sforando il budget fissato dalle norme regionali e nazionali e punì le ASL che invece, quel budget avevano rispettato. In seguito ai nuovi indirizzi di politica regionale queste ultime verrebbero ulteriormente penalizzate, ovviamente con gravi danni per i cittadini malati e bisognosi di cure che abitano sul loro territorio di competenza. Ritengo che sia oramai giunto il tempo di modificare la delibera in questione”.