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PADULA: L’AUTOSTRADA NON BASTA, VA SVILUPPATA LA RETE FERROVIARIA

“Dalla Città Vallo di Diano al Nuovo Piano di Sviluppo Socio Economico delle Comunità Montana Vallo di Diano” è il tema del focus group che si è svolto nei giorni scorsi presso l’Aula Consiliare nella Certosa di Padula. La riunione, che ha rappresentato un interessante momento di concertazione grazie alla fattiva ed intensa partecipazione di sindacati, associazioni di categoria, imprenditori locali, associazioni ambientaliste, scuole e parti sociali, è stata organizzata dall’Ente montano e dalla Territorio spa che cura il progetto di assistenza tecnica al grande attrattore locale che è la Certosa di Padula.

di Valentina Tafuri


“Occorre investire sullo sviluppo delle rete ferrata: la sola autostrada Salerno-Reggio Calabria non risolve i problemi di comunicazione con il Vallo“. A parlare è il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Vittorio Esposito.“E’ un progetto importante - continua- e va fatto di tutto per superare i problemi della sua realizzazione”.

Vincenzo Russo, architetto, parlando del “quadro di riferimento territoriale: il Ptr” sottolinea l’importanza della spinta politica ricordando che la questione della ferrovia di cui si discute anche nel Ptr. Annuncia, inoltre, l’adozione del Piano che ora va verso l’approvazione e verso un’attuazione basata sui sistemi territoriali. “Il Vallo - sostiene -- potrà essere un’area sperimentale di questa nuova metodologia di pianificazione”.

All’incontro intervengono anche Leonardo Cuoco, responsabile della Territorio spa, e Paolo Portoghesi che nel 1981 redasse il primo Piano di sviluppo socio economico della Comunità Montana Vallo di Diano.

Punto di partenza del progetto di ridefinizione del Piano di Sviluppo è la registrazione di fenomeni crescenti di gravitazione dei flussi di traffico dalle aree interne campane e lucane verso l’autostrada del Sole e, in particolare, nel segmento Eboli-Castrovillari, verso le Città del Vallo di Diano. L’infittimento della rete stradale di accesso all’Autostrada del Sole, la crescita demografica che ha interessato in particolar modo Sala Consilina e il triangolo territoriale Eboli-Potenza-Policoro-Castrovillari sono solo gli aspetti più evidenti di un fenomeno che va assumendo una valenza extra-regionale. Di qui, la necessità di avvicinare la Città Vallo alle popolazioni del circondario che gravitano sul suo territorio.

Portoghesi affronta il problema della programmazione con lo sguardo dell’architetto che è tornato venticinque anni dopo il Piano di sviluppo da lui progettato in un territorio che analizzò puntando sulla realizzazione della “Città Vallo”, una struttura urbana con servizi e strutture urbanistiche che puntavano soprattutto alla centralità. “Oggi, però - precisa - le identità locali rappresentano il valore aggiunto dell’economia del territorio: queste devono essere messe in rete, devono poter dialogare. Il futuro si gioca tutto sulla capacità di interscambio di relazioni tra queste identità”. Oggi insomma, bisogna puntare alla valorizzazione dei piccoli centri per vivere. Ed è così che le aree interne hanno una nuova grande possibilità di crescita.

Di interscambio tra la città ed i piccoli centri parla anche Leonardo Cuoco che guarda con interesse a due elementi fondamentali: alla nuova programmazione europea derivante dai fondi 2007-2013 e alla capacità strategica del territorio del Vallo di Diano di essere un’area di raccordo sia con il salernitano che con la Lucania e la Calabria. Questa apertura potrebbe fare di quest’area un punto strategicamente privilegiato nella costruzione del cosiddetto “Quadrante sud”.

Il tema dell’interscambio e delle convergenza è al centro anche della relazione di Pasquale Persico su “Le ipotesi di sviluppo e la governance”. “La città allargata - spiega - viene sempre più vista come territorio chiave per riorganizzare, in un contesto di flussi sovra regionali provocati dalla globalizzazione, le attività dello sviluppo; le coalizioni politiche nazionali e locali, attraverso nuove modalità di regolazione sociale, tentano di promuovere nuovi assetti socio economici”. Il professore dell’Università di Salerno, responsabile scientifico del Psse, riprendendo quanto detto anche dal ministro Nicolais in un recente intervento a Salerno, sottolinea che “si fa sempre più riferimento all’intero sistema di reti esistenti sul territorio per definire una nuova idea di città legata alla quantità di reti necessarie allo sviluppo”, tendenza questa diffusa ormai in tutta Europa.

Soprattutto, questo nuovo corso deve condurre a nuove forme istituzionali che, attraverso il dialogo con le tutti gli attori interessati, “definiscano i beni pubblici da produrre accanto alle modalità di funzionamento del mercato, cercando con questo le sinergie senza perdere identità progettuale”.

Note: Tratto da denaro.it
News pubblicata il 29-12-2006, letta 1592 volte
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