Articolo tratto da: "Il Mattino"
A distanza di dodici anni dal pensionamento e a circa sessanta dal quadriennio di frequenza degli studi universitari, docente a riposo di materie letterarie nelle scuole superiori statali, L.G., di 77 anni, di
Sala Consilina, si è visto notificare, da parte dell'Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica) di Salerno, una comunicazione di un duplice debito, uno per somme in più corrispostegli sulla pensione dal gennaio 1995 al febbraio 2007, l'altro per un conguaglio del contributo di riscatto degli anni universitari.
Naturalmente l'ex docente ha subito proposto opposizione alla richiesta con cui, nello stesso tempo, ha più volte tentato di mettersi in contatto telefonico per avere le necessarie delucidazioni sulla questione e, soprattutto, per parlare con i funzionari responsabili della pratica, indicati nella lettera di notifica. Ma, dall'altra parte del telefono, il solito disco con musichetta, senza che mai ci sia stato un interlocutore con cui poter parlare. Né c'è stata, da parte dell'Ente di Previdenza, alcuna risposta alla lettera di opposizione sottoscritta dall'ex docente.
Al quale, invece, è stata già operata una prima trattenuta di 170,04 euro sulla pensione dello scorso mese di aprile, mentre per il residuo debito gli è stata concessa una dilazione con rate mensili sino al febbraio del 2013. Inutile dire che il prof in pensione (ben 44 anni il totale dei suoi anni di insegnamento) è su tutte le furie. «Mi pare assurdo, sottolinea, richiedere il pagamento di somme dovute per presunti debiti il cui ammontare, peraltro, non è neppure corredato da elementi che ne giustifichino la legittimità .
E ciò senza contare che la richiesta mi è stata notificata a distanza di tantissimi anni, quando, fra l'altro, non sono più in possesso di specifici documenti riguardanti la mia carriera». Ma tant'è. All'ex docente ora non resta che aspettare al 2013 per riavere intera la sua pensione.
