Articolo tratto da: "Il Mattino"
In calo la produttivit? nel
Vallo di Diano anche in settori trainanti dell'economia locale, quali l'agricoltura, il tessile-calzaturiero ed il commercio. Ed ? soprattutto quest'ultimo comparto a preoccupare di pi?, visto che negli ultimi mesi qualche esercizio ha persino chiuso i battenti. Poche, in ogni caso, le attivit? che si salvano.
Fra esse quelle dei servizi e dell'edilizia, che per? non eccellono. Intanto la Comunit? montana, proprio al fine di conoscere a fondo la situazione, si ? fatta promotrice di un apposito studio (riguarda in particolare gli anni dal 1991 al 2006), affidandone la conduzione alla ricercatrice univesitaria Antonietta Iannibelli.
I risultati, raccolti in un'interessante pubblicazione dal titolo ?Il sistema produttivo nel
Vallo di Diano: analisi strutturale e dinamiche?, sono davvero preoccupanti. La situazione pi? grave nei settori agricolo e zootecnico in cui sono diverse le aziende che chiudono con conseguente perdita, per non pochi addetti, del posto di lavoro. Perdite si registrano anche nel tessile-calzaturiero in misura del -3,8%, che ? una percentuale pi? marcata rispetto alle altre aree del Salernitano dove la media ? del -1,2%. Buono, invece, il comparto delle costruzioni con una crescita del 13,5%, come quello dei servizi e delle attivit? alberghiere e della ristorazione. Si tratta, tuttavia, sottolineano alla Comunit? montana, di una crescita condizionata da limiti pregressi che frenano il processo di decollo verso una economia stabilmente sana.
Ci? senza contare che taluni settori, in particolare quello alberghiero e della ristorazione, riguardano attivit? non del tutto pienamente avviate e, per questo, non definitivamente quantificabili in termini di ricadute economiche ed occupazionali sulla realt? locale.
Giuseppe Lapadula
