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SALA CONSILINA: VIOLENTANO E SEQUESTRANO DUE RAGAZZE VENTENNI. CONDANNATI I RUMENI

Articolo tratto da: "Il Mattino"

Condannati rispettivamente a sette e tre anni di reclusione, i due rumeni, Manuel Rotaru, di 28 anni, e Gabriel Nistor, di 20, arrestati il 22 novembre dello scorso anno a Sala Consilina, dove erano residenti da qualche tempo.
Ad arrestarli furono i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina al comando del capitano Giuseppe Costa che, al termine di serrate indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica del tribunale salese, Carmine Olivieri, contestarono loro i reati di violenza sessuale, sequestro di persona ed estorsione ai danni di due ragazze, poco più che ventenni, anch'esse rumene e residenti da alcuni mesi a Sala Consilina.
A rappresentare l'accusa nel corso del processo svoltosi ieri mattina, è stato lo stesso sostituto Carmine Olivieri, che coordinò le indagini conclusesi con l'arresto dei due rumeni, entrambi presenti in aula, in stato di detenzione, al momento della lettura della sentenza da parte del presidente del collegio giudicante, Luciano Santoro. Una sentenza che conferma appieno l'impianto accusatorio e giunge a conclusione del processo di primo grado celebratosi a soli quattro mesi dagli arresti degli imputati.
I due, con le manette ai polsi, sono stati condotti alla Casa circondariale di Sala Consilina dove sconteranno la pesante condanna: sette anni per Manuel Rotaru, ritenuto il vero aguzzino delle sue connazionali, e tre per il suo complice, Gabriel Nistor, entrambi pregiudicati per altri reati. Si è conclusa così una storia segnata dall'inaudita violenza dei due rumeni, ma anche dal grande coraggio dimostrato da una delle due giovanissime vittime che riuscì a trovare la forza di presentarsi ai carabinieri della Compagnia di Sala Consilina e di raccontare loro, tra le lacrime, la lunga serie di violenze e privazioni subìte.
Violenze che cominciarono proprio con lei quando fu caricata con la forza in macchina, condotta in aperta campagna e qui crudelmente violentata. E poi, per mesi, botte e minacce continue per lei e per la sua connazionale. Non solo, ma anche la pretesa del versamento di trecento euro mensili che le due vittime erano costrette a sottrarre dal loro misero stipendio di badanti.
Il tutto dietro la minaccia di sempre più gravi e feroci violenze. Dopo la denuncia della coraggiosa e giovanissima rumena, furono subito avviate le indagini del caso, che si conclusero con l'ordinanza di arresto dei due malviventi, firmata dal gip presso il tribunale di Sala Consilina, Rosaria Morrone, su richiesta della procura della Repubblica.
Fu la fine di un incubo per le due ragazze poco più che ventenni, venute in Italia per cercare fortuna ed imbattutesi in quei due connazionali senza scrupoli che le sottoposero per mesi a reiterati episodi di violenza sessuale e ad ogni genere di vessazioni. Grande intanto la soddisfazione negli ambienti investigativi e giudiziari di Sala Consilina per l'esito del processo di ieri mattina a carico dei due rumeni.
E grande la soddisfazione anche fra i numerosi immigrati rumeni che vivono e lavorano onestamente nel Vallo di Diano. «È una condanna esemplare», commenta una rumena che lavora da anni in un calzaturificio, la quale poi aggiunge: «Per colpa di pochi nostri connazionali delinquenti spesso noi immigrati rumeni siamo additati tutti come malviventi. Ma non è così. Siamo persone oneste, venute qui in Italia soltanto per lavorare ed avere un salario e poter mandare qualcosa ai nostri figli».
Giuseppe Lapadula
News pubblicata il 30-03-2008, letta 2451 volte
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