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PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO - PALADINO :

Articolo tratto da: "Il Mattino"

Angelo Paladino, l’assessore provinciale all’Ambiente torna sulla vicenda del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Questa volta non per polemizzare, ma per chiarire e proporre.
«Non capisco davvero la levata di scudi dei burocrati del Parco - spiega Paladino - I miei richiami volevano essere un invito all’operosità. Quando la casa brucia non ha senso trincerarsi dietro le sterili competenze burocratiche. Noi siamo in un momento di emergenza e penso che sia competenza di un Parco tutelare il suo territorio prima di promuoverlo. Altrimenti cosa promuove? Non è una mia invenzione che il Parco nazionale del Cilento ha la più alta percentuale, fra i parchi italiani, di abusivismo edilizio, di dissesto idrogeologico e di rischio depurazione».
Paladino chiarisce anche di non avercela con il presidente De Masi «É una persona che stimo e rispetto ma i burocrati che lo circondano dovrebbero fargli leggere alcuni atti come il Patto Ambientale stipulato nel 1999 dal suo predecessore che portò ad 80mila metri cubi di abbattimenti di cemento abusivo fra Ascea, Palinuro e Montecorice. Allora il Parco era competente e oggi no? Perchè, in virtù di quel Patto, il Parco ci chiese, sempre nel 1999, l’elenco delle discariche da bonificare? Se c’era un allarme allora, figuriamoci adesso. Sono cambiate le competenze?»
A Paladino non va giù neanche l’accusa di essere affetto da delirio di onnipotenza «Io ho un solo incarico - spiega l’assessore - e se avanzo delle proposte lo faccio nello spirito di collaborazione, non perchè mi autoconsidero onnipotente. Io ho proposto una serie di accordi anche per poter accedere ai fondi strutturali 2007/2013. A giorni firmeremo un accordo con Calabria e Basilicata per la sostenibilità turistica e in questo accordo frutto di quel Patto per l’Ambiente del 1999 vi entra anche il Parco. Io ho invitato a fare, non da soli, ma insieme con gli altri attori sul territorio.
Mi sembra una proposta ragionevole, non da delirio di onnipotenza». Insomma Paladino tenta accuratamente di evitare la polemica, ma resta fermo sulla sua convinzione che «Il Parco non può stare fermo e trincerarsi dietro le competenze burocratiche. Deve essere attore e protagonista dello sviluppo del territorio.
Se ci sono emergenze è giusto che collabori e prenda iniziative, a prescindere da competenze ed errori. Così si salva e si tutela il territorio e questo è il primo compito del Parco».
Domenico Barbati
News pubblicata il 26-06-2008, letta 2690 volte
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