Articolo tratto da: "Il Mattino"
Va avanti il progetto della Grande Lucania, che prevede il passaggio alla Basilicata dei comuni degli Alburni, Bassa Valle del Tanagro, Cilento e
Golfo di Policastro.
Ancora un altro consiglio comunale ha approvato il previsto quesito referendario. Si tratta di quello di Caggiano, uno dei primi paesi che, fin da subito, ha proclamato la propria, piena appartenenza alla Lucania. A Caggiano fondamentale è stata l'azione dell'assessore Antonio Caggiano.
A lui si deve l'inserimento del quesito fra gli argomenti all'ordine del giorno del consiglio comunale e l'opera svolta perché nel civico consesso si giungesse ad un "sì" convinto da parte di tutti i consiglieri comunali. Intanto grande la soddisfazione del presidente del Comitato comprensoriale "Grande Lucania", architetto Tiziana Bove Ferrigno. «Il risultato di Caggiano ci incoraggia ad andare avanti. Entro il 30 dicembre anche il consiglio comunale di Monte San Giacomo si pronunzierà al riguardo, sulla spinta delle 500 firme raccolte fra i cittadini.
Altrettanto farà , nel prossimo gennaio, il consiglio comunale di
Sala Consilina. Qui sono state raccolte ben 1200 firme, a fronte delle quali l’amministrazione si è impegnata ad approvare il quesito referendario». Intanto sono venti i comuni che hanno ufficialmente data la propria adesione al progetto della Grande Lucania. E, visto come stanno decisamente andando avanti le procedure che dovranno portare alla consultazione popolare per la concreta realizzazione del progetto, cresce l'ottimismo fra i promotori dell'iniziativa. «Il presidente nazionale De Dominicis -riferisce Tiziana Bove Ferrigno- è certo che in tempi brevi registreremo altri successi sulla strada che ci porterà in Basilicata.
Ciò soprattutto se saremo sempre più appoggiati dalla pubblica opinione. Intanto ringrazio quanti, sinora, a vario titolo hanno contribuito a creare le condizioni per un felice epilogo della nostra iniziativa. Un epilogo che ci consentirà di ritrovare le nostre naturali radici, ritornando alla grande Lucania cui apparteniamo per tante ragioni, prima fra tutte la comune nostra storia».
Giuseppe Lapadula
