HOME Notizie Mele vs Bonito Oliva: parenti-serpenti Il poeta e il critico litigano sulla Certosa

PADULA: MELE VS BONITO OLIVA: PARENTI-SERPENTI IL POETA E IL CRITICO LITIGANO SULLA CERTOSA

Articolo tratto da: "Corriere del Mezzogiorno"

Entrambi originari del Vallo di Diano, lo scrittore attacca il curatore della mostra: «Tiene in ostaggio l'eremo»

Con un fondo su un quotidiano locale dal titolo «Profanata Certosa», Rino Mele ha sferrato l’ultimo e duro attacco ad Achille Bonito Oliva e al Museo d’Arte Contemporanea che starebbe per nascere nelle celle dell’eremo certosino. Per capire bene il livore di tale virulenta polemica è necessario aggiungere che Rino Mele, docente universitario, poeta e scrittore di rango, e Achille Bonito Oliva, critico internazionale di riconosciuta fama e inventore della transavanguardia, non solo sono legati da profondi rapporti di parentela ma entrambi nascono nel Vallo Di Diano. Rino Mele appartiene alla nobile e colta Sant’Arsenio, mentre Achille è nato a Caggiano, una collina che dall’alto domina la valle e che per alcuni geografi farebbe ancora parte della Lucania mentre per altri è inclusa nel comprensorio della provincia di Salerno.

Mario Cordelli, non conoscendo le modalità di questo scontro epocale fra parenti serpenti, qualche mese fa sulle colonne del Corriere riconosceva a Mele e a Bonito Oliva il merito di essere gli unici intellettuali del Vallo di Diano emersi dalla grigia realtà provinciale per conquistarsi un posto di rilievo nel panorama culturale italiano. Ma torniamo al fondo di domenica del poeta sognatore sulla Certosa espropriata, occupata indebitamente, dal cugino con le sue opere d'arte contemporanea. «Nella nostra provincia - esordisce Mele - abbiamo una delle più belle certose, uno spazio abbandonato alla barbarie dell’improvvisazione politica: infatti proprio il cuore di questo grandioso sistema di pietre e memoria spirituali – e sono le 24 celle – è chiuso, si evita di farle vedere orrendamente truccate, "imputtanite" da interventi e manufatti artistici ad essa profondamente estranei, ostili, che non appartengono alla sua storia, a quel rigoroso silenzio in cui si chiudevano le sue pareti».

Dopo questa esplosione impietosa e senza scampo Mele continua offrendoci la notizia vera dei fatti: lo stato in cui ha trovato l’eremo certosino nella giornata di domenica scorsa. «Da molti mesi le celle, che pure si affacciano su quel meraviglioso rettangolo del chiostro grande sono sbarrate al visitatore». E a proposito delle 23 celle certosine chiuse, tranne una, continua Rino Mele: «Un critico d’arte di sorprendente ingordigia, Achille Bonito Oliva, le tiene bloccate da anni dagli artisti che promuove con spregiudicata enfasi». Per capirci bene spieghiamo che si sta parlando della rassegna le «Opere e i Giorni» pensata da Achille Bonito Oliva in tre edizioni che cominciarono nel 2002 per concludersi nell’anno 2004 con l’ultima manifestazione che prese il titolo «Vanitas». In questi tre anni sono passati per la Certosa il meglio dell’arte contemporanea con la precisa intenzione di creare nelle 24 celle dell’edifico il CO. RE, un museo di arte contemporanea regionale.

Sostenitore principale dell’ambizioso progetto è stato Antonio Bassolino che aveva prefigurato, allora, prima che scoppiasse lo scandalo dei rifiuti, per il futuro della Campania, un destino tutto legato all’istituzione di tanti luoghi di conservazione di opere di artististi contemporanei. Ma la critica di Rino Mele sull’occupazione indebita del monumento, questa volta, è ancora più radicale: «Personalmente ritengo che la Certosa di Padula è essa stessa un’opera d’arte: per questi motivi va presentata ai visitatori libera da ogni presenza estranea. Sono convinto che l’arte contemporanea conservata nelle celle preclude ai cittadini una visione completa di un’opera totale come l'eremo di San Lorenzo». Ancora più scoraggiante è apparsa al nostro pignolo esploratore l’apertura al pubblico della sola cella numero 4 dove si vedono un uccellino stecchito di Enzo Cucchi e un’installazione concettuale di Per Barclay che, in effetti, si racchiude in una pompa di plastica per l'irrigazione arrotolata come una spirale.

Naturalmente quando Achille tornerà dall’Indonesia sentiremo anche il suo parere. È d’obbligo. Intanto la polemica «tra parenti serpenti» continua senza sosta. In definitiva, Rino Mele, il poeta sognatore, sta conducendo una battaglia solitaria, contro le scelte estetiche di ABO - che nelle tre edizioni delle «Opere e i Giorni» ha riempito le celle, oggi chiuse al pubblico, con alcuni capolavori d'arte contemporanea. In fondo il suo obiettivo è semplice: restituire la Certosa, in ogni sua parte, alla fruizione di monumento aperto al pubblico che, dal 1998, è stato riconosciuto ufficialmente patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Intanto l'utopia di Antonio Bassolino e Achille Bonito Oliva di realizzare un Museo di arte contemporanea a Padula diventa sempre più un miraggio: sistemare le oltre cento opere, costituite da pitture, interventi di arte concettuale e installazioni, è un progetto tecnicamente impossibile e richiederebbe, nei fatti, la trasformazione radicale di parte del cenobio certosino.

Ugo Di Pace

News pubblicata il 27-08-2009, letta 1641 volte
Segnala questa notizia ad un amico


Altre Notizie di Padula Informazioni su Padula
Immagini di Padula Attività commerciali a Padula

Accedi

Benvenuto nel Vallo di Diano,
fai login oppure registrati