E’ tutto da rifare nel procedimento penale relativo al filone giudiziario parallelo scaturito dall’assai più noto processo del rogo di Montesano sulla Marcellana dove il 5 luglio 2006 morirono due operaie. Un processo che sta correndo su binari paralleli che vede questa volta sul banco degli imputati due vigili urbani di Montesano: Vignati e De Filippo accusati di omessa denuncia di reato. In sostanza i due vigili, secondo l’accusa, non avrebbero denunciato la circostanza che in quello scantinato adibito a materassificio si svolgeva attività illegale.
Invece secondo la difesa i vigili urbani nel periodo in questione terminato con l’incendio, costato la vita a Giovanna Curcio e Annamaria Mercadante, stavano prestando un semplice aiuto al Comune cioè stavano effettuando accurate verifiche sulla regolarità dell’utenza utenti circa i pagamenti della TARSU, la tassa sui rifiuti solidi urbani, ma in realtà non sono stati mai a conoscenza dei fatti loro contestati. Per la difesa chi era a conoscenza dei fatti sono i carabinieri. Oggi durante l’udienza che si è consumata al Tribunale di Sala Consilina non si sono presentati in aula i testi dell’accusa e non si è proceduto nemmeno alla audizione dei testi di parte civile, invece presenti in aula, perché la difesa si è opposta a non modificare l’ordine nella lista.
La difesa in un secondo momento si è opposta anche alla rinuncia dei testi come proposto invece dalla pubblica accusa e il giudice oltre ad aver stabilito il rinnovo della istruttoria dibattimentale ha stabilito 250 euro di ammenda per tutti i testi assenti e ha fissato la prossima al 19 gennaio 2010. Intanto i legali di fiducia dei due imputati si dicono fiduciosi nei tempi della Giustizia e porteranno avanti con tenacia la loro tesi difensiva. Si continua così a discutere dei tragici fatti che hanno accompagnato e caratterizzato il processo penale terminato a fine luglio con la sentenza di condanna nei confronti del proprietario dell’opificio di Montesano, Biagio Maceri, a otto anni e duecentomila euro di provvisionale nei confronti delle due famiglie colpite dai due importanti lutti.
Nell’attuale processo invece si parla di altre colpe che cadrebbero sui vigili urbani, comportamenti ritenuti scorretti per l’accusa che forse potevano evitare il propagarsi di quella tragedia ma adesso tocca solo alla difesa smantellare tutto l’impianto accusatorio in capo ai due agenti di Polizia Municipale.
Antonella Citro
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