Si è tenuta martedì 3 agosto una importante riunione presso il Ministero dello Sviluppo Economico per discutere dello stato e delle prospettive di due fondamentali strumenti della programmazione negoziata per lo sviluppo: i patti territoriali ed i contratti d’area.
Anche il Patto Territoriale Bussento e Vallo di Diano ha preso parte al tavolo presieduto dal dott. Gianluca Esposito, capo della direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali, cui hanno partecipato il presidente Giovanni Graziano ed il consigliere Giuseppe Rinaldi.
Sono subito emerse le note dolenti rispetto a problematiche comuni a tutti i soggetti gestori degli oltre duecento patti territoriali operanti sul territorio nazionale, ed in gran parte presenti alla riunione. In primo luogo le scarse risorse oggi a disposizione per coprire i costi di gestione degli enti, che comunque ci sono, a fronte dell’azzeramento delle entrate e dell’impossibilità da parte dei soci, pubblici e privati, a coprire le perdite con ricapitalizzazioni.
A questo si aggiunga la decurtazione delle risorse provenienti da economie o da revoche di incentivi, e transitate nel fondo perenzione, avvenuta con la legge finanziaria del 2003 e che oggi mette a repentaglio la sopravvivenza di enti che per quindici anni hanno sostenuto lo sviluppo economico dei territori.
“A distanza di sette anni – è l’amaro commento di Giovanni Graziano, da pochi mesi presidente del patto territoriale Bussento e Vallo di Diano – scopriamo che risorse destinate al nostro territorio non sono più nella nostra disponibilità e questo mette gravemente in crisi il soggetto gestore del patto. Ovvio che viene da chiedersi come mai per scoprirlo siamo dovuti andare a Roma quando, essendo un provvedimento di legge, doveva essere una cosa nota da tempo”.
Sin dal suo insediamento alla presidenza, infatti, Graziano ha sempre fatto fede sui circa dieci milioni di euro perenti per il rilancio del patto territoriale nella convinzione che resta, ancora oggi, l’unico ente per il sostegno allo sviluppo del Bussento e del Vallo di Diano.
“Purtroppo – riprende Graziano – ora dobbiamo rivedere le nostre determinazioni intanto chiedendo al ministero a quanto ammontino le risorse residue destinate al nostro patto e poi dobbiamo ripensare al ruolo che l’ente debba avere per il futuro ma questa è una scelta politica del territorio che dovrà chiaramente emergere nella prossima assemblea che si riunirà nella seconda decade di settembre”.
In settimana il presidente Graziano riunirà i consiglieri di amministrazione ed i consulenti tecnici per analizzare la situazione alla luce delle novità sopravvenute e cercare di sviluppare un piano per salvare e rilanciare il patto territoriale. Il 15 settembre prossimo, poi, ci sarà una ulteriore riunione presso il Ministero dello Sviluppo Economico dalla quale dovrebbero venire elementi più certi, ed auspicabilmente più confortanti, rispetto alla situazione di stallo venutosi a creare e che, di fatto, penalizza i territori.
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