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SANZA: PARLANO I SOPRAVVISSUTI AL FULMINE SUL MONTE CERVATI

Migliorano, anche se gradualmente, le condizioni delle tre persone folgorate l'altro pomeriggio da un fulmine, mentre si trovavano all'interno del santuario della Madonna della Neve a Sanza, Michelangelo Sabatino di 34 anni di Teggiano, suo figlio Rosario di 8 anni ed il priore dell'Arciconfraternita di Sanza Pasquale Laveglia. Tutti e tre sono ancora ricoverati presso l'ospedale di Polla ma nessuno di loro si trova in grave pericolo di vita.



«Ho visto la morte con gli occhi - dice Michelangelo Sabatino, subito dopo essere stato trasferito dal reparto di rianimazione a quello di nefrologia - Quando il fulmine mi ha colpito sulla spalla sinistra, mi sono sentito attraversare tutto il corpo da una potente scarica elettrica e non ho capito più niente. Mi sono sentito senza più il corpo e ricordo soltanto di essermi affidato alla Madonna quando i miei occhi hanno visto mio figlio a terra, dopo essere stato sbattuto contro la parte della grotta.

Ora, per fortuna, sto meglio e sono contento di poter raccontare questa esperienza perché mi ha legato ancora di più alla Madonna della Neve che ha voluto manifestarsi attraverso questo miracolo. Se io ora posso continuare a vivere, infatti, lo devo soltanto a Lei».



Michelangelo Sabatino si era recato sul monte Cervati assieme alla moglie ed ai suoi due figli per partecipare al pellegrinaggio del 26 luglio che, da oltre mille anni, si snoda dalla chiesa madre di Sanza fino alla vetta più alta del Cervati, che divide il Vallo di Diano dal Cilento, ai confini con il territorio di Piaggine. Una devozione forte, alla cui funzione prendono parte non soltanto l'intera comunità di Sanza, ma tante altre famiglie provenienti dal comprensorio.

«Siamo stati colpiti dal temporale - continua Michelangelo Sabatino - con il priore dell'Arciconfraternita abbiamo cercato riparo nella grotta che ospita l'immagine sacra della Madonna della Neve. Poi è successo quello che non ci aspettavamo».

Intanto migliorano anche le condizioni di Rosario, il figlio di 8 anni di Michelangelo Sabatino, ancora ricoverato presso il reparto di pediatria mentre, a scopo precauzionale, è stato ricoverato in cardiologia a Polla anche il priore dell'Arciconfratenita della Madonna della Neve, Pietrto Laveglia: «Se siamo vivi lo dobbiamo alla nostra Madonna- dice dal suo letto d'ospedale Pietro Laveglia- Un vero e proprio miracolo, che fa aumentare ancora di più la nostra devozione nei confronti della nostra Madonna».



Michelangelo Sabatino e Pietro Laveglia hanno ricevuto, nel corso della giornata di ieri, anche la visita del sindaco di Sanza Vittorio Esposito e dei membri della conferenza dei sindaci dell'Asl 3 Sergio Annunziata, Massimo Loviso e Carmine Cocozza.



Rocco Colombo

Note: Tratto da "Il Mattino"
News pubblicata il 28-07-2006, letta 3897 volte
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