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«VIA DALLA CAMPANIA, ENTRIAMO IN BASILICATA»

Nasce nel salernitano un Comitato che vuole promuovere la rinascita della «Grande Lucania». «Faremo un referendum»



Abbandonare la Campania e tornare in Basilicata. Anzi, nella «Grande Lucania». È l'obiettivo di un gruppo di sindaci e imprenditori di un'area in provincia di Salerno, il Vallo di Diano - Cilento - Golfo di Policastro. Il loro «Comitato promotore per l'aggregazione alla Basilicata» si è presentato alla popolazione con un convegno alla Certosa di Padula (Salerno), proprio nel cuore dell'area che si vorrebbe staccare da Napoli per portarla a Potenza. C'erano sindaci, imprenditori, cittadini e consiglieri regionali della Basilicata, di entrambi gli schieramenti. Tutti a ribadire la «lucanità» del Vallo di Diano, negata duecento anni fa da Giuseppe Bonaparte, che staccò l'area dalla Lucania e la unì alla Campania. Una decisione confermata dai Borboni, dai Savoia, da Mussolini e anche ai tempi della Repubblica.



«COME UNA PROVINCIA REMOTA» - Geograficamente e culturalmente, sembrano esserci pochi dubbi: Vallo di Diano, Cilento, Golfo di Policastro sono più lucani che campani. Ma dietro l'iniziativa del comitato non ci sono solo nostalgie pre-bonapartiste. I promotori del Comitato sostengono infatti che «la Basilicata è una piccola Regione, che tanti studi mostrano come una delle meglio amministrate al sud, una delle più abili ad utilizzare i fondi comunitari. Per molti cittadini del Vallo di Diano, Napoli tratta la loro terra come una remota provincia dell'Impero. Di qui la voglia di cancellare duecento anni di storia e di riformare la 'Grande Lucania'».



REFERENDUM - A capo del Comitato scissionista c' è Tiziana Bove Ferrigno. «Andremo avanti - ha spiegato - e proporremo un referendum ai cittadini». L'iniziativa avrebbe l'appoggio di molti imprenditori locali. Al consiglio regionale della Basilicata, il Comitato ha raccolto le simpatie di molti consiglieri. Bisognerebbe chiedersi cosa ne pensano a Napoli. E se davvero i cittadini della zona - dopo duecento anni - si sentono ancora più lucani che campani.

Note: Fonte: Il Corriere della Sera
News pubblicata il 22-10-2006, letta 1244 volte
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