IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE APPROVATO DALLA GIUNTA CON DELIBERA N? 1956 E? UN ATTO DI FONDAMENTALE IMPORTANZA E DI NOTEVOLE INNOVAZIONE GIURIDICA ED ECONOMICA. di Raffaele Pirozzi
Con delibera N? 1956- Area Generale di Coordinamento N?16; Governo del Territorio, Tutela beni paesaggistico-ambientali e culturali- la Giunta regionale della Campania ha approvato il Piano Territoriale regionale con i relativi allegati.
E? un atto di fondamentale importanza e di innovazione giuridico-economica in quanto collega alla pianificazione urbanistico- paesaggistica i provvedimenti economici intersettoriali in particolare i Pit ( Progetti integrati territoriali) derivanti dai finanziamenti che la regione ha a disposizione dai Programmi Operativi Regionali (P.O.R.).
L?iter dell?approvazione da parte della Giunta campana ? durato 2 anni cio? dal 22/12/04 alle ultime settimane del 2006 ed ha coinvolto Amministrazioni Provinciali, Comuni, Enti non Economici ma con potest? sul territorio, Associazioni, Ordini Professionali ecc. Il primo elemento condiviso avvenne gi? con la firma del CEP (Convenzione Europea del paesaggio) chiamata ?Carta di
Padula? sottoscritta da tutti gli Enti il 02/07/05 appunto a
Padula.
Il PTR essendo stato elaborato dopo l?approvazione della riforma del titolo V? della Costituzione che riserva esclusivamente alla regione l?Urbanistica, fa dell?adeguatezza e della differenziazione i punti centrali del piano; in tal modo Regione, Province e Comuni fanno cose diverse e non sovrapponibili. Insomma ogni Ente sa cosa deve fare.
I tratti caratteristici del PTR sono:
? governo Urbanistico del Territorio;
? uno strumento di indirizzo territoriale sul modello della legge della regione Toscana
? un documento di carattere strategico che non contiene vincoli bens? interventi intersettoriali
? prendere a parametro il modello della Lombardia del governo del territorio aperto cio? a strategie settoriali e specifiche
? raccordare strettamente il PTR ed i fondi strutturali in particolare i Pit Il PTR prende atto che : .
? la Campania ha un accentramento di infrastrutture nella citt? di Napoli e nel basso Casertano In termini di infrastrutture territoriali fatto pari a 100 per l? Italia, Napoli e Caserta hanno un tasso di infrastrutture pari a 130;
? Napoli ha una dotazione sanitaria pari a 146 mentre Caserta Nord ha una dotazione sanitaria pari a 56;
? Napoli ha una dotazione culturale pari a 152,1 e Caserta ha una dotazione pari a 43,1.
? Per i flussi migratori: Giugliano, Quarto, Melito, Villaricca, Calvizzano, Casalnuovo e Cercola sono interessati a flussi migratori di entrata;
? Dal punto vista della struttura produttiva Avellino ? ?un?area in cerca di vocazione?;
? Benevento invece ?area con cenni di modernit??;
? Napoli, Caserta e Salerno sono da considerarsi ?aree con potenzialit? inespresse?;
? L?agricoltura partecipa al PIL regionale con il 3,3 % Nasce da qui l?esigenza di una regione pluralistica, policentrica ed interconnessa con l?Europa attraverso i corridoi transeuropeo ed ionico, quest?ultimo comprende anche i paesi Balcanici. Inoltre, il disegno di legge che approva il PTR prevede l?effettuazione :
? della cooperazione istituzionale;
? della conferenza permanente di pianificazione per la redazione di piani urbanistici e di sviluppo socio-economico;
? della pianificazione condivisa, strumento di partecipazione delle popolazioni alla pianificazione socio-economica. Il Piano Territoriale regionale fa una disamina puntuale dell?individualismo esasperato esistente nei Comuni perch? sul territorio campano esistono solo 5 Unioni di Comuni per 27 Enti locali; essi sono dislocati in Provincia di Benevento, Avellino e Salerno.
Giustamente, il PTR vuole accelerare questo processo incentivando l?Unione dei Comuni per promuovere una pianificazione urbanistica e favorire gli interventi infrasettoriali che abbiano una dimensione sovracomunale Tale processo ? importante per province come Napoli, Caserta e Salerno dove coesistono Comuni con un numero notevole di abitanti.
Napoli, 08/01/07
Raffaele Pirozzi