PADULA: SIGILLI AL MATERASSIFICIO FUORILEGGE

Articolo tratto da: "Il Mattino"

Il gestore è lo stesso dell’azienda che s’incendiò e nella quale a luglio persero la vita due operaie
Il locale si trova alla via Nazionale numero 607, ai confini tra Padula e Montesano sulla Marcellana.
Un opificio, secondo la Tenenza della Guardia di Finanza di Sala Consilina (che ieri pomeriggio ha apposto i sigilli di sequestro preventivo) che esercitava l’attività di materassifico in violazione dell’articolo 437 del Codice penale, riferito alla omessa dotazione delle misure di prevenzione e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Un materassificio simile a quello andato in fumo il 5 luglio scorso, a pochissimi chilometri di distanza, nel cui rogo persero la vita Giovanna Curcio di 15 anni di Casalbuono e Annamaria Mercadante di 49 anni di Padula.
La sorpresa, per i finanzieri di Sala Consilina, è stata grande quando, nel corso di un controllo specifico nell’ambito delle disposizioni normative in materia di lavoro riguardante gli aspetti previdenziali, assistenziali e contributivi, sono stati ricevuti dal gestore della struttura, Biagio Maceri di 38 anni di Tortora, lo stesso proprietario del materassificio distrutto dalle fiamme il 5 luglio dello scorso anno. All’interno della struttura, presa in affitto dalla società a responsabilità limitata «Mondo Notte Diffusion» rappresentata legalmente dalla moglie di Biagio Maceri, Antonella Surace, nata 34 anni fa a Maratea e residente a Montesano sulla Marcellana, è stata anche individuata a lavorare una donna, intenta a confezionare cuscini e coprimaterassi.
Nel corso del sopralluogo, la Guardia Finanza ha rilevato la mancanza di impianti ed apparecchi destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, in violazione del decreto legislativo 626 del 94 che impone al datore di lavoro di dotarsi del piano di prevenzione dei rischi e di tutte le misure necessarie per la prevenzione di incendi e per la evacuazione dei lavoratori in caso di emergenza.
Alla luce delle violazioni di legge registrate, pertanto, i finanziari hanno apposto i sigilli alla struttura. Assistito dagli avvocati Domenico Amodeo e Domenico Santacroce, il titolare dell'azienda sequestrata ha dichiarato agli inquirenti che «la lavorazione all'interno dell'azienda non è ancora iniziata, in attesa delle ulteriori autorizzazioni richieste per l'avvio dell'attività imprenditoriale. L'attività, pertanto, non è iniziata e la stessa signora, che si trovava all'interno della struttura all'arrivo dei finanzieri,era intenta ad effettuare prove di lavorazione in prospettiva proprio dell'imminente inizio dell'attività».
L’operazione della Guardia di Finanza di Sala Consilina ha permesso di individuare la carenza di sistemi di sicurezza in un luogo di lavoro, carenza che causò la morte di Giovanna Curcio e Annamaria Mercadante che persero la vita proprio all’interno di un’azienda di proprietà di Biagio Maceri, sprovvista di qualsiasi sistema di sicurezza.
«Il nostro assistito non vuole assolutamente rifuggire dalle sue responsabilità- dicono i suoi avvocati difensori Domenico Santacroce e Domenico Amodeo- Tutti noi abbiamo profondo rispetto per il lavoro della Magistratura, ma non vorremmo che nei confronti del nostro assistito ci fosse un accanimento. Non dimentichiamoci che le due sfortunate operaie sono morte per asfissia e che il primo a tentare a più riprese di salvarle fu proprio Maceri che, per questi continui tentativi, riscontrò anche delle ustioni».
Rocco Colombo
News pubblicata il 27-01-2007, letta 2274 volte
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