MONTESANO SULLA MARCELLANA: PARLA L'IMPRENDITORE DEL MATERASSIFICIO:

Articolo tratto da: "Il Mattino"

Dopo sette mesi, Biagio Maceri, 38 anni, titolare del materassificio andato in fumo il 5 luglio dello scorso anno nel cui rogo persero la vita Giovanna Curcio di 15 anni di Casalbuono e Annamaria Mercadante di 49 anni di Padula, decide di rompere il silenzio.

«Un silenzio in segno di rispetto per quelle due donne che sono morte per salvarmi la vita - dice - Nessuno può capire quanto quella tragedia mi abbia segnato, io solo so quanto ho sofferto e quanto sto ancora soffrendo.
Non passa attimo che non penso a quel giorno e quello che è stato altrettanto atroce, in tutti questi mesi, è che sono stato additato come il mostro, l'unico colpevole di quella immane tragedia».

È un fiume in piena, Biagio Maceri, che rivela che le due operaie, che avrebbero potuto salvarsi come gli altri, vedendolo in difficoltà tornarono indietro per prestargli soccorso, prima di venire avvolte dal fumo generato dall'incendio. E i guai sembrano non avere fine.
L'altro ieri la Guardia di finanza, per aver rilevato carenze in merito alla sicurezza nei luoghi di lavoro, ha posto i sigilli ad una struttura, ai confini tra Padula e Montesano, dove la moglie Antonella Surace sta cercando di attivare una nuova iniziativa imprenditoriale. «Ho profondo rispetto del lavoro della magistratura - continua Maceri - Se sarò ritenuto colpevole sono pronto a pagare.
Non è giusto che a pagare, però, siano mia moglie e i miei figli. Io, per quanto mi riguarda, sono morto il 5 luglio dello scorso anno: da allora è come se avessi perso, oltre che tutti i risparmi che avevo accumulato, anche la voglia di vivere. La Guardia di Finanza ha fatto bene a controllare se all'interno dell'azienda che mia moglie è in procinto di attivare le condizioni di sicurezza sono assicurate. Figuriamoci se dopo tutto quello che mi è capitato c'è qualcuno, nella mia famiglia, che vuole ostacolare i controlli».

C'è grande attenzione, dopo la conferenza nazionale della sicurezza svoltasi a Napoli, sulla tragedia di Montesano e la Cgil ha già comunicato di costituirsi parte civile al processo. «Vogliamo che in ordine all'incendio del materassificio giunga all'opinione pubblica e soprattutto a chi enfatizza una sua avvenuta costituzione di parte civile, nella specie tecnicamente inesistente e non ammissibile, il messaggio che la giustizia, anche a fronte delle più gravi tragedie, non esercita vendette, ma accerta fatti e responsabilità per distribuire il peso della colpa su tutti coloro che potrebbero avervi contribuito», dicono i suoi avvocati Domenico Santacroce e Domenico Amodeo.

Rocco Colombo
News pubblicata il 29-01-2007, letta 2020 volte
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