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PADULA: ARRIVANO 700 ORFANI PER RICORDARE PADRE SEMERIA

Articolo tratto da: "Il Mattino"

Sono stati complessivamente 761 gli orfani ospitati nella Certosa di San Lorenzo in Padula, dove subito dopo il primo conflitto mondiale furono allestiti appositi spazi per accoglierli, per farli studiare e preparare il loro futuro.
E fu un'ospitalità che durò moltissimi anni, sino a quando, con il secondo conflitto mondiale, la Certosa divenne campo di concentramento per i prigionieri di guerra. Da allora per gli orfani furono cercati altri spazi, ma rimase sempre fortissimo l'impegno di coloro che operavano per essi, primo fra tutti padre Giovanni Semeria, fondatore in Italia di ben 40 strutture di accoglienza per orfani. Di lui e della sua opera si parlerà domani in un convegno in programma proprio all'interno della Certosa, convegno voluto dalla prof.
Pina Sorrentino in Pinto, presidente dell'associazione padulese ”Nuove idee” e promotrice, fra l'altro, di tutta una serie di iniziative tese a rintracciare gli orfani che furono ospiti del cenobio certosino. Moltissimi di loro occupano o hanno occupato posti prestigiosissimi nei rispettivi settori di lavoro. E di essi in tanti saranno presenti domani in Certosa.
La prof. Sorrentino è riuscita a contattarne diverse centinaia ed è sicura che ne verranno a Padula non meno di ottanta. Fra essi ci sarà il presidente nazionale della Fondazione Semeria, Alvaro Vitale, affermato professionista ora in pensione, che, rimasto orfano in tenera età, fu ospite di uno dei collegi fondati da padre Semeria, dove potè studiare e conseguire il diploma di maturità che gli consentì di iscrivesi all'università e di conseguire la laurea. Domani a Padula sarà dunque il giorno del ricordo, proprio in quella Certosa che a suo tempo ospitò tantissimi orfani.
«Racconteremo nel convegno una storia nella storia della Certosa - dice la professoressa Pina Sorrentino Pinto - Sarà un recupero della memoria di tanti uomini che, all’epoca, poco più che studenti trovarono nell’opera di padre Semeria un punto fermo per la loro vita».
Giuseppe Lapadula

News pubblicata il 23-06-2007, letta 2617 volte
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