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FONDO ANTIUSURA, L’EFFICIENZA CELEBRATA DALLE VITTIME

Articolo tratto da: "Il Mattino"

«Se ho risolto i miei problemi molto lo debbo ai funzioanri della prefettura del fondo antiusura, a partire dalla dottoressa De Asmundis. Lo Stato, quando vuole, sa essere efficiente».
Antonio Spinelli, la vittima degli usurai del vallo di Diano che ha denunciato e fatto arrestare i suoi aguzzini, pronuncia le parole di elogio per una struttura dello Stato.
Al secondo piano piano della prefettura c’è l’ufficio che gestisce tutta l’attività dei fondi antiracket ed antiusura. Cinquantacinque pratiche istruite nell’ultimo anno, numero considerevole (Napoli ne conta poco più di settanta). Una decina, nei prossimi mesi, saranno definite. «Abbiamo ricostruito la rete con le associazioni, abbiamo ripreso i contatti istituzionali - racconta Raffaele Cannizzaro, vice prefetto vicario - ma soprattutto abbiamo garantito una immediatezza nella risposta che riconsegna fiducia alle vittime di racket ed estorsioni».
Proprio ieri mattina ad Antonio Spinelli è stato comunicato il parere positivo per la sospensione delle esecuzioni immobiliari (Spinelli è assistito solo sul versante civilistico dall’avvocato Dario Tepedino). Fino a qualche anno fa molti non sapevano neppure dell’esistenza di un commissariato straordinario per gli aiuti alle vittime del racket e dell’usura. Con la gestione del prefetto Raffaele Lauro (lunga esperienza ministeriale, nativo di Sorrento oltre che colto uomo di lettere) anche la pubblicità-progresso ha fatto salire l’indice di conoscenza di questo strumento di aiuto.
«L’accesso al fondo di solidarietà - spiega il vice prefetto Raffaella De Asmundis - avviene dopo una rigorosa selezione delle domande e a seguito della denuncia che la stessa vittima deve fare degli estorsori o degli usurai. In provincia di Salerno abbiamo casistiche che vanno dalle richieste di aiuto di 50mila euro fino a due milioni di euro».
Tutte le richieste, dopo una consultazione con i procuratori della Repubblica della zona dove è stata fatta denuncia, vengono istruite da un nucleo di valutazione: un funzionario della Banca d’Italia, un rappresentante della Camera di Commercio ed uno dell’Agenzia delle Entrate, un pool coordinato dal vice prefetto De Asmundis. Per la valutazione del dnno subìto dalle vittime spesso vengono consulati commercialisti es esperi di bilanci societari.
Il danaro che viene garantito in caso di usura è di un mutuo decennale senza interessi, in caso di estorsione un contributo a fondo perduto. «Il danaro, però viene gestito da una società finanziaria nazionale che accompagna - spiega il vice prefetto De Asmundis - la vittima a risolvere la sua congiuntura economica ma anche a darsi una nuova prospettiva industriale, se ricorre il caso». In provincia di Salerno il fenomeno usura ed estorsione è a macchia di leopardo, dal Cilento all’Agro nocerino passando per il vallo di Diano e Salerno città. «Il problema è offrire una immagine, che sia sostanza - dice il vice prefetto vicario Cannizzaro - di una pubblica amministrazione davvero vicina al cittadino.
E quanto più il dramma del cittadino è solitario tanto più l’intervento istituzionale, celere e concreto, assume i contorni dell’obbligo civile».
a.m.

News pubblicata il 08-12-2007, letta 1376 volte
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