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PADULA: COMUNITĂ  MONTANA SENZA GUIDA TRA MANOVRE E VETI INCROCIATI

Articolo tratto da: "Il Mattino"

Braccio di ferro tra i sindaci arroccati al campanilismo

Prove di dialogo tra sordi alla Comunità Montana del Vallo di Diano. Neanche la riforma varata nella scorsa primavera, che ha ridotto di gran lunga il numero dei suoi rappresentanti, affidandone direttamente ai sindaci, o ai loro diretti rappresentanti la responsabilità gestionale, ha prodotto effetti positivi. Anzi, ancora e sempre, alla comunità montana di Padula il caos regna sovrano.
Difficile capirne le ragioni.
Difficile capire come mai, Raffaele Accetta, delegato per il comune di Monte San Giacomo, Nicola Ammaccapane di Sant'Arsenio, Nicolino Petrillo di Polla, Paolo Gallo di Teggiano, Marco D'Aguanno di Buonabitacolo, Paolo Imparato di Padula, Vittorio Esposito di Sanza, Gaetano Arenare di Sassano, Angelo Bianco di Montesano ed i sindaci Sergio Annunziata di Atena Lucana, Gaetano Ferrari di Sala Consilina, Attilio Romano di Casalbuono, Gianna Benvenga di San Rufo e Domenico Quaranta di San Pietro al Tanagro, tutti espressione del centro sinistra,(eccezion fatta per Bianco dell'Udeur), non riescano a trovare uno straccio di accordo per dare un nuovo governo all'ente dopo le elezioni del giugno scorso.
Veramente difficile a spiegarsi quanto accade in un territorio che, governato completamente dal centrosinistra, senza nessuna eccezione, si faccia tanta fatica a governare gli enti comprensoriali. Un territorio che sembra essere senza riferimenti e sprovvisto della benché minima ipotesi progettuale. Un territorio che nelle elezioni amministrative si stringe intorno ai suoi rappresentanti del centro sinistra, come è successo anche nell'ultima tornata elettorale, per riscoprirsi d'incanto, nell'espressione di voto alle provinciali, alle politiche ed alle europee, dichiaratamente di centro destra senza che mai nessuno, fra gli amministratori, si sia interessato ad interrogarsi del perché.
Una classe politica che, pensando al proprio "particulare", ha perso di vista sia il carattere comprensoriale e sia l'impegno nel difendere la propria identità politica e di partito. E chissà che cosa si diranno, il 9 settembre prossimo, i 14 consiglieri che compongono l'assemblea generale della Comunità Montana del Vallo di Diano che fino ad ora, dopo tre mesi, ancora non hanno trovato nessun accordo per cercare di dare un governo all'ente comprensoriale. Ma chi dovrebbe tenere le fila di qualsivoglia discorso? Abolite le segreterie politiche, ogni consigliere risponde solo a se stesso e ognuno cerca di trarre il massimo vantaggio, dal punto di vista personale, dalla carica assegnatagli. Spazzata via dalla vittoria del centro destra alla Provincia buona parte della leadership politica locale, rappresentata per anni da Gaetano Arenare, Angelo Paladino e da Luigi Giordano, gli unici a rappresentare, ora, il centro sinistra nel Vallo di Diano a livelli sovracomprensoriali sono il consigliere regionale Donato Pica ed il consigliere provinciale Rocco Giuliano che, però, danno la percezione di predicare nel deserto.
E succede così che, dopo che ci sono voluti quasi due anni, per dare un governo alla Comuntà Montana con la presidenza Accetta che provocò litigi, divisioni e discussioni asperrime nella primavera scorsa, la storia sembra ora ripetersi e dopo tre mesi dalle ultime elezioni amministrative, nulla di nuovo sembra profilarsi all'orizzonte per la formazione del nuovo governo che deve essere composto, in virtù della riforma, da un presidente e da soli due assessori. Al momento tutti i 14 consiglieri si sentono amministratori in pectore dell'ente.
Con buona pace di chi invece pensa che la classe politica debba pensare, prima di tutto, all'interesse della collettività.

Rocco Colombo

News pubblicata il 21-08-2009, letta 1588 volte
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