Un giardino di specchi. È quello che ieri ha vinto l'edizione di quest'anno di 'Ortus Artis', il concorso che ha portato proposte e studi di progettazione paesaggistica internazionali nella Certosa di Padula. L'idea partita un anno dopo 'Le Opere e i giorni', la mostra di installazioni di artisti contemporanei nelle celle dei monaci, anche quest'anno ha il suo vincitore: è il gruppo di studenti di Architettura del paesaggio di Barcellona. Per uno dei piccoli orti di Padula ha progettato un giardino della riflessione, visto attraverso un sistema di specchi che introietta nel fazzoletto di terra anche gli elementi esterni alla certosa. Il muro della recinzione, poi, contiene citazioni di elementi che appartengono al territorio, come grano, graminacee ed erbe spontanee. «L'operazione che ripetiamo da tre anni - spiega il critico - risponde a un criterio di dialogo tra natura e artificio.
I giovani paesaggisti, azzerando l'idea di rigoglio, respiro stagionale, sono giunti all'idea di giardino in cui artificio e virtualità si sposano molto bene con l'idea di materia». In finale erano arrivate, con l'università spagnola, quelle di Rabat e della Calabria, che con altri otto atenei (Pescara, Basilicata, Lione, Palermo, Bari, Alghero, Beirut e Napoli) avevano presentato i loro progetti. Negli anni passati, tra gli invitati a partecipare, anche gli splendidi giardini storici di Métis, in Canada, miracolo di piante alpine fiorite. Intanto è stata presentata la realizzazione del progetto dell'università berlinese che ha vinto l'anno scorso: un giardino 'in scatola', metafora dell'intimità dell'ortus della cella monacale. Nella giuria il soprintendente Giuseppe Zampino, la direttrice di Padula Giovanna Sessa, gli architetti Miccio e Centola e lo stesso Bonito Oliva. L'anno prossimo, con l'abituale gara e workshop, un concorso via internet: il bando sarà a giorni pubblicato nel sito newitalianblood. it.
