Articolo tratto da: "Italia Due TV"
Undici automezzi, tra cui trattori stradali, autocarri,
autoarticolati, ruspe e pale meccaniche, tutti di provenienza furtiva, sequestrati ad una nota ditta per il movimento terra di
Teggiano.
L'indagine, coperta dal massimo riserbo, ? condotta dagli agenti della Polizia stradale di Lagonegro che ha messo nei guai un noto imprenditore di
Teggiano di 62 anni di cui, a causa della delicatezza dell'inchiesta tuttora in corso, non sono state ancora fornite le generalit?.
Gli atti, che nella giornata di domani saranno depositati presso la Procura della Repubblica di Sala
Consilina, si riferiscono al ritrovamento, in un deposito ubicato nelle campagne della citt? museo del Vallo di Diano, di automezzi non ancora identificati, che presentavano alterazioni dei numeri del
telaio e della targa, del valore complessivo di svariate migliaia di euro.
Un'operazione pressoch? perfetta, capace di ingannare chiunque avesse visto i documenti che, all'apparenza, non presentavano assolutamente nulla di anormale. Non ? stato cos? per gli agenti della Polizia Stradale di Lagonegro che, fermando nel
territorio lucano uno di questi mezzi per un normale controllo, si sono immediatamente accorti che qualcosa non filava per il verso giusto. Immediatamente sono scattate le indagini che hanno portato ad una perquisizione nel deposito della ditta, da cui ? emerso che ben undici degli automezzi presenti, erano di provenienza illecita.
Riciclaggio e ricettazione sono i reati da cui si deve difendere, ora, il titolare dell'impresa entrata nel mirino delle forze dell'ordine. Le indagini della Procura della Repubblica, ora, sono
dirette a verificare se, dal sequestro degli automezzi, si possa addirittura giungere alla identificazione di una vera e propria banda specializzata di furti di automezzi che, a fronte di una richiesta sempre pi? importante, potrebbe avere esteso i suoi
tentacoli anche nel Vallo di Diano.