SALA CONSILINA: SOLDI A STROZZO, PENSIONATO IN CELLA

Praticava interessi sui soldi che prestava a persone in difficoltà fino al 120%.

In carcere, con l'accusa di usura, è finito Benito Graziano, un pensionato di 70 anni di Sala Consilina il quale, secondo l'accusa, avrebbe approfittato della particolare delicata situazione in cui versavano i suoi "clienti" per ridurli praticamente sul lastrico.

A fronte di somme modeste di denaro prestato, infatti, il pensionato, ben noto a Sala Consilina per aver ricoperto in precedenza incarichi importanti nel campo lavorativo, ogni mese, puntualmente, passava alla cassa per riscuotere gli interessi che nel frattempo erano maturati, facendo così lievitare di gran lunga la somma iniziale elargita.



A denunciare ai giudici del Tribunale di via Tressanti di Sala Consilina l'operato dell'usuraio è stata l'ultima sua "vittima", un commerciante del centro capofila del Vallo di Diano che, rivoltosi al pensionato "benefattore" presentatogli da un suo amico per far fronte ad una necessità impellente, si è trovato a pagare degli interessi che, in poco tempo, avevano fatto lievitare di gran lunga il debito iniziale.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sala Consilina, infatti, hanno evidenziato, ancora una volta, una pratica evidentemente molto diffusa nel Vallo di Diano. Dall'attività investigativa sarebbe appunto emerso che il commerciante, a causa di alcune difficoltà economiche, si sarebbe rivolto al pensionato-usuraio chiedendogli un prestito di 3000 euro che l'uomo, evidentemente noto come persona dedita a prestare denaro, fu ben felice di accordargli, in cambio di un assegno con scadenza a trenta giorni di 3.300 euro.

Se il "cliente" non avesse avuto la possibilità di restituire il capitale alla fine del mese, come spesso purtroppo accadeva, si sarebbe proceduto al tacito rinnovo del prestito, a fronte del versamento mensile degli interessi, pari alla somma di altre 300 euro.

Le prove assunte dagli inquirenti, al termine della delicata indagine, hanno indotto il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Sala Consilina Marisa Barbato ad emettere il provvedimento restrittivo nei confronti del pensionato per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari con divieto assoluto di avere contatti di qualsiasi genere con persone diverse da quelle che con lui convivono abitualmente.

Il grave provvedimento è stato adottato, evidentemente, per timore che l'indagato potesse continuare a commettere analoghi delitti.



Continua, quindi, senza sosta, l'attività delle Forze dell'ordine del Vallo di Diano tesa a stroncare, quanto più possibile, il fenomeno dell'usura che, nel Vallo di Diano, sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti. Era stato lo stesso parroco antiusura del Vallo di Diano, don Andrea La Regina, che qualche tempo fa aveva nuovamente lanciato l'allarme contro questo che fu definito un vero e proprio "dramma sociale che spesso porta alla rovina intere famiglie".

Una denuncia forte, sostenuta a più riprese anche dal Vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro mons. Angelo Spinillo secondo il quale «fra i mali della nostra società attuale, quello più grave, quello più brutto, è sicuramente l'usura, che porta chi viene agganciato dalle sue maglie, alla rovina ed alla perdita totale della sua dignità».

Secondo la fondazione antiusura del Vallo di Diano sarebbero oltre mille le persone che vivono nella morsa degli strozzini in questa parte della provincia.



Rocco Colombo

Note: Tratto da "Il mattino"
News pubblicata il 09-04-2006, letta 1953 volte
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