Agente della Polizia Stradale di
Sala Consilina finisce in carcere con l'accusa di pedofilia.
Le accuse, allo stato, inchioderebbero il poliziotto, di cui non sono state rese note le generalit? per la delicata riservatezza della vicenda e, soprattutto, per tutelare le persone che risultano, attualmente, coinvolte. Accuse che riguarderebbero abusi sessuali perpetrati per alcuni anni nei confronti di due sorelline, che all'epoca dei fatti avevano, rispettivamente, 9 e 10 anni.
Una vicenda dai contorni ancora non chiari, emersa in tutta la sua complessit? nel corso di lunghe e laboriosissime indagini condotte dalla procura della Repubblica di
Sala Consilina che hanno indotto gli inquirenti ad emettere mandato di custodia cautelare in carcere nei riguardi dell'agente della polizia stradale il quale, dopo le formalit? di rito, ? stato rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell'autorit? giudiziaria.
Un reato, comunque, da quello che si ? appreso dalle pochissime indiscrezioni emerse, che si sarebbe consumato nel corso di un rapporto continuato nel tempo che il poliziotto avrebbe avuto con la madre delle due ragazzine e, assolutamente non nell'esercizio delle funzioni istituzionali e professionali del poliziotto il quale, pertanto, non avrebbe assolutamente abusato delle sue due giovanissime vittime facendo leva sulla divisa che indossava.
Insomma, si sarebbe trattato di abusi che si sarebbero verificati grazie alla conoscenza diretta che il poliziotto aveva con la madre della quale, almeno fino ad ora, non si sa esattamente il ruolo che avrebbe svolto nella vicenda. Certo ? che le violenze si sarebbero verificate all'interno dell'abitazione della madre delle due bambine, abitualmente frequentata dall'agente, ubicata nel Comune di
Sala Consilina.
Tutte indiscrezioni, ovviamente, che attendono di essere adeguatamente confermate. Il riserbo, infatti, degli inquirenti ? strettissimo, data la delicatezza della vicenda e le bocche sono rigidamente cucite anche al terzo piano del Palazzo di Giustizia di via Tressanti a
Sala Consilina che ospita gli uffici della procura della Repubblica. L'obiettivo ? quello di tutelare al massimo le due giovanissime vittime e porle al riparo da situazioni che potrebbero minare ancora di pi? il loro processo di crescita.
L'arresto dell'agente ? stato effettuato due giorni fa ma ? soltanto nelle ultime ore che la notizia si ? diffusa di bocca in bocca tra i cittadini del Vallo di Diano, che ancora stentano a credere che un rappresentante delle forze dell'ordine possa essere coinvolto in una vicenda cos? truce.
Voci che si rincorrono come un tam-tam e che sono diventate l'oggetto pi? importante di discussione per la strada, negli uffici e, soprattutto, all'interno dei nuclei familiari.
La notizia, infatti, ha destato profonda impressione in tutto il Vallo di Diano dove, fino a qualche tempo fa, si presupponeva e pensava che simili reati non potessero mai registrarsi.
E la mente, purtroppo, corre immediatamente ad un altro reato analogo consumatosi pochissimi anni fa tra le campagne di
Teggiano e di
San Rufo ad opera di un muratore di 50 anni di Caggiano, il quale fu accusato di aver ripetutamente abusato di due sorelline di et? compresa fra i dieci e gli undici anni, con la complicit? addirittura dei loro genitori.
Le indagini della Procura della Repubblica, in quell'occasione, portarono all'arresto dell'orco e dei genitori delle due ragazzine, la cui sentenza fu resa definitiva nel 2004 dalla Corte di Cassazione, a dimostrazione della bont? dell'impianto accusatorio dei magistrati del Tribunale di
Sala Consilina.
Rocco Colombo