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PADULA: "STORIA, ARTE E MEDICINA NELLA CERTOSA DI PADULA"

Settecento anni ma non li dimostra! E’ la Certosa di San Lorenzo, a Padula (in provincia di Salerno), i cui lavori iniziarono nel 1306 grazie alla volontà e alla munificenza di Tommaso Sanseverino, figlio di Ruggero e di Teodora d’Aquino , appartenente a quella che per moltissimo tempo fu una delle più potenti e temute famiglie del regno angioino. Il loro feudo, infatti, si estendeva tra la Campania, la Basilicata e la Calabria tanto da essere considerato un “regno nel regnoâ€. Non è da escludere che Tommaso, discendente di una famiglia venuta in Italia dalla Francia, volle i Certosini nel Vallo di Diano oltre per una forte religiosità (era nipote di San Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa) anche in considerazione della forte connotazione francese dell’ordine.

Naturalmente, per ultimare i lavori occorsero diversi secoli tanto che, dal punto di vista artistico, solo nel ‘600 il monumentale complesso cartusiano raggiunse il massimo splendore. Nel corso dei secoli la Certosa è sempre stata un punto di riferimento non soltanto dal punto di vista religioso ma anche da quello artistico. Il suo declino è iniziato nel 19° secolo quando prima i Francesi (nel corso del decennio 1906-1915) e poi il Governo unitario (con le leggi eversive del 1866/67) decisero la soppressione degli Ordini religiosi. La Certosa fu incamerata tra i beni dello Stato con gravissimi danni per il patrimonio librario ed artistico. Non va sottovalutato un altro elemento: i dubbi e le incertezze sulla sua nuova utilizzazione aumentarono ulteriormente i danni. Pur essendo stata dichiarata nel 1888 monumento nazionale, la Certosa è stata per anni praticamente chiusa nonostante gli ammonimenti dell’allora ministro Ruggero Borghi il quale, dopo avere visitato la Certosa, esclamò: “Facciamoci a dirlo chiaro: edifici così vasti non si mantengono, checché vi si spenda se non si usanoâ€. A distanza di anni è difficile dargli torto.

Purtroppo, c’è voluto un evento drammatico (il terremoto del 23 novembre 1980) per riproporre all’attenzione generale la Certosa che nel corso degli ultimi 25 anni, grazie anche al ruolo svolto dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Salerno (istituita dal ministero per i beni culturali proprio dopo il sisma del 1980) ha cominciato a farsi conoscere ed apprezzare non soltanto per la bellezza del monumento ma anche per le attività artistiche che ha ospitato e continua ad ospitare. Dopo avere ospitato mostre di notevole prestigio (La Certosa ritrovata, Il vallo ritrovato, Il Cilento Ritrovato, Paestum e la memoria moderna del dorico, I d’Avalos, Fulgidi amori, ameni siti e perigliose cacce) negli ultimi tre anni ha ospitato altrettanto edizioni della mostra s’arte moderna finanziata dalla Regione Campania e diretta dal critico d’arte Achille Bonito Oliva.

Volendo ricordare il settimo centenario della fondazione, non poteva mancare, accanto a manifestazioni di vario genere, un convegno per discutere del ruolo della Certosa e, soprattutto, per verificare le reali possibilità di recuperare il patrimonio librario che era uno dei fiori all’occhiello del monumento.

Proprio per questo sono stati invitati a relazionare docenti universitari di diversi Atenei e studiosi che si sono già occupati della Certosa e che intendono continuare ad occuparsene. La speranza, infatti, è quella di riuscire ad individuare e recuperare l’enorme patrimonio artistico e librario sottratto alla Certosa dopo la chiusura.

L’appuntamento, quindi, è per il 28 e 29 gennaio nel refettorio della Certosa e, nel pomeriggio di sabato 29, nella vicina Monte San Giacomo (nel restaurato Palazzo Marone), nel pieno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, dove si parlerà anche delle erbe della salute che venivano coltivate nell’hortulus dei Certosini .

Nell’ambito del convegno sarà presentata la ristampa del secondo volume della monumentale opera di Mons. Antonio Sacco, “La Certosa di Padula†, ripubblicata dalla Casa Editrice “Pietro Laveglia†e dall’Associazione Culturale “L. Pica†di Sant’Arsenio, la cui prima edizione uscì nel 1914.

Gli atti del convegno saranno pubblicati dalla casa editrice La veglia .

Un ringraziamento particolare va rivolto al Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi , che due anni fa ha visitato la Certosa di San Lorenzo e che ha concesso al convegno il Suo Alto Patronato, alla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa Cattolica, al Ministero dei Beni Culturali ed a tutti gli altri Enti che hanno dato il patrocinio all’interessante iniziativa.

Note: Tratto da Salernocity.com
News pubblicata il 24-01-2006, letta 2004 volte
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